- Marco
Musica Digitale e MQA - prima parte
Cos'è MQA ?
MQA è l'acronimo di MASTER QUALITY AUTHENTICATED (Qualità Master Autenticata). Leggendo riviste on line e non, sembra che molti lo identifichino solo come un sistema di compressione lossless per file audio ad alta risoluzione. Guardando più a fondo ci si accorge che MQA è una vera e propria filosofia nel campo digitale che abbraccia diversi aspetti della catena di produzione e riproduzione audio.
MQA è un metodo gerarchico con una serie di specifiche per la registrazione, l'archiviazione, il recupero degli archivi e la distribuzione efficiente di audio di alta qualità. Presentato nel 2014 da Meridian Audio, è ora di proprietà e concesso in licenza da MQA Ltd.
Premessa: l'audio digitale.
L'arrivo dell'audio digitale negli anni '80, ha in qualche modo spaccato il mondo degli appassionati di alta fedeltà, creando due religioni contrapposte ognuna delle quali si pensava superiore all'altra: gli analogisti ed i digitalisti. Entrambe erano imperfette ed ognuna aveva vantaggi e svantaggi rispetto all'altra. Io sono sempre stato dalla parte dei digitalisti, pur riconoscendo i grandi limiti che una nuova ed immatura tecnologia portava con se. Anche ora, grazie a tecnologie come MQA che permettono all'audio digitale di fare balzi in avanti nella qualità di riproduzione, ci portiamo i segni della guerra dei due mondi e di contrapposizioni difficilmente sanabili.
Nota personale:
Mi fa incredibilmente sorridere chi chiama la musica digitale MUSICA LIQUIDA. Gli audiofili hanno sempre avuto un blocco logopedico nella pronuncia della parola D-I-G-I-T-A-L-E. Proprio non sono mai riusciti a esprimerla verbalmente. Si sono dovuti inventare un aggettivo pronunciabile, che fosse abbinato a MUSICA. A me non sarebbe mai venuto in mente di usare il termine LIQUIDA. Mi fa venire in mente frasi tipo "...ieri sera sono stato a cena a mangiare il pesce ma non era fresco. Tutta notte l'intestino ha fatto musica liquida... " .
Diciamo che gli analogisti, alle origini del digitale, avevano anche delle ragioni su alcuni aspetti qualitativi negativi della musica digitale. Gli studi di piscoacustica condotti nei decenni precedenti, avevano focalizzato l'attenzione sulla dinamica e sulla banda passante del segnale audio. Per cui una volta assodato che 16bit di risoluzione e 44,1KHz di frequenza di campionamento potevano essere teoricamente sufficienti, tutti i problemi sembravano archiviati. Nel corso degli anni, per inseguire una qualità superiore, quella "mancanza di un qualcosa" che non si riusciva ancora a identificare, si è intrapresa una rincorsa all'aumento dei bit di risoluzione e della frequenza di campionamento, convinti che il problema fosse SOLO in questi termini. Questa è stata una diluizione del problema, non la risoluzione scientifica.
Lo sforzo di più bit e KHz di campionamento non era ancora sufficiente... Ci sono voluti ulteriori anni di studi di psicoacustica per identificare l'ingrediente mancante in grado di portare l'audio digitale a livelli di perfezione QUASI assoluti. L'ingrediente segreto è, ... è, ... LA RISOLUZIONE TEMPORALE. I più recenti studi hanno evidenziato che il nostro cervello è incredibilmente più attento e dotato nel percepire la provenienza spaziale dei suoni che la banda passante e la dinamica. Come fa il cervello attraverso le nostre orecchie a percepire tutto questo ? Se generiamo un suono in una stanza, la pronuncia di una semplice vocale per esempio, alle nostre due orecchie arriverà un suono diretto ed una quantità di onde sonore generate dalle innumerevoli riflessioni del suono sulle pareti, pavimento e soffitto della stanza stessa, ognuno con microritardi ed attenuazioni in ampiezza. Ecco: il nostro cervello è programmato per elaborare con estrema precisione tutte queste informazioni che arrivano ad entrambe le orecchie. In base ai ritardi delle onde sonore che raggiungono le nostre orecchie, il nostro cervello è in grado di percepire la provenienza del suono e questa sua attenzione è molto più pronunciata rispetto alla percezione di intensità generale o di ampiezza di banda, La chiave che fa si che che il nostro cervello percepisca un segnale audio come reale, è l'esatta risoluzione temporale, la ricostruzione esatta di questi microritardi tra le varie onde sonore.
Cosa fa si che la tecnologia dell'audio digitale fino'ora conosciuto alteri questa percezione ? La trasformazione dei segnali da analogici a digitali in fase di registrazione e viceversa nella riproduzione altera i segnali nel dominio temporale. Ogni circuitazione imperfetta altera la realtà ed il nostro cervello percepisce quello che si ascolta come "artificiale".
Un esempio di come questa alterazione temporale agisca realmente nella catena digitale in fase di registrazione e riproduzione è dato dal cosiddetto effetto di pre-ringing.
Risposta nel mondo reale - Analogico L'effetto chiamato di "post-ringing" è qualcosa di normale che accade nel mondo reale, per esempio quello che accade alla membrana di un tamburo quando è percossa.
Risposta di un tradizionale filtro digitale Il "pre-ringing" è un artefatto artificiale causato dai filtri tradizionali digitali. Rappresenta uno sfasamento di determinate frequenze. L'orecchio umano è sensibile a questo e lo riconosce come innaturale.
Risposta di un moderno filtro digitale Gli attuali filtri digitali più sofisticati, seguono in modo decisamente più preciso, come avviene nel mondo reale, la risposta nel dominio del tempo.
Se vogliamo capire più in dettaglio, la musica è un insieme complesso di forme d'onda. Ricordando il caro signor Fourier, i fronti ripidi di salita e discesa di un un'onda quadra sono una sommatoria di sinusoidi ad alta frequenza: la risposta dei filtri digitali imperfetti, non fa altro che scomporre le componenti (sfasando le sinusoidi) creando così i microritardi che il nostro cervello elabora poi complessivamente come suoni "non naturali". Se i segnali musicali rimangono nel dominio analogico dalla produzione alla riproduzione, avrò altre alterazioni peggiorative rispetto alla tecnologia digitale (dinamica, banda passante, crosstalk e tante altre) ma non avrò alterazioni così peggiorative nel dominio temporale. Queste ultime, come spiegato sopra, sono le alterazioni che il nostro cervello percepisce più sensibilmente.
... prossimamente:
Nella prossima newsletter entreremo a parlare più in dettaglio di MQA, eccezionale tecnologia per la distribuzione di registrazioni di alta qualità. Vedremo come MQA è filosoficamente incentrato sul preservare la risoluzione temporale, la stabilità del rumore per una ricostruzione molto ANALOGICA del segnale digitale.